Hulnaza Karymava nasce in Bielorussia nel 1997. In bilico tra il suo paese di origine e l’Italia, decide di trasferirsi stabilmente a Bari. Vi scopre per caso il mondo della fotografia e, appassionandosi, prende la decisione nel 2016 di spostarsi a Milano per approfondire la conoscenza in ambito fotografico. Frequenta dapprima la scuola Mohole, conseguendo l’attestato per la frequenza biennale dei corsi di fotografia.
Presentando poi i suoi lavori alla commissione del Premio Voglino nel 2018, vince una borsa di studio che le permette di proseguire l’apprendimento e l’analisi della materia fotografica presso l’Istituto Italiano di Fotografia.
Secondo la fotografa, la fotografia è un modo per conoscere il mondo, una conferma dell’invisibile, di ciò che ci sfugge nel quotidiano e si conferma attraverso la stampa fotografica. Hulnaza decide di lavorare in analogico per scollegarsi dal mondo odierno. Accumulare decine di rullini, le da modo di sedimentare le emozioni nell’attesa dello sviluppo finale dell’immagine e quindi la obbliga a riflettere a lungo prima di scattare.